Calcolo flussi di cassa: la guida per non avere imprevisti

Può capitare che un'impresa si trovi ad avere dei problemi di liquidità, pur generando ampi margini di profitto, e debba quindi gestire una situazione di cash flow negativo con le conseguenti difficoltà nel pagare tasse, dipendenti e fornitori. È proprio per questo che tra le priorità di ogni imprenditore ci deve essere la corretta e tempestiva conoscenza dei flussi di cassa, l'unico modo per essere pronti ad affrontare imprevisti e prevenire crisi di liquidità.


Conoscenza dei flussi di cassa per evitare crisi di liquidità

Per valutare il cash flow si considerano le variazioni positive o negative della liquidità di un'azienda, registrate in un preciso periodo di tempo, di solito coincidente con l'anno. Il calcolo dei flussi di cassa ci restituisce l'ammontare del denaro liquido in possesso di un'azienda in un dato momento, questo valore si ottiene stimando la differenza tra il totale delle entrate e delle uscite monetarie e rappresenta un parametro importante per guidare le scelte di ogni imprenditore.  

Misurando la capacità dell’azienda di autofinanziarsi senza dover ricorrere all’indebitamento, la conoscenza dei flussi di cassa si rivela uno strumento prezioso per il controllo della gestione finanziaria e per l'ottimizzazione della tesoreria. Potendo conoscere la situazione del cash flow in un preciso momento, si ha la possibilità da un lato di correre ai ripari per eventuali deficit di liquidità, trovando le coperture necessarie, dall'altro di valutare come impiegare eventuali risorse in eccesso senza togliere l'azienda da una posizione di solidità finanziaria a prova di imprevisti. 


Cause ed effetti di un cash flow negativo

Per calcolare il valore di questo indicatore di attrattività per le imprese derivante dalla loro gestione operativa si fa la differenza tra gli incassi e i pagamenti lordi relativi alle principali classi di flussi (come le vendite ai clienti, i pagamenti ai fornitori, al personale dipendente ecc.). Ci si focalizza quindi sulla registrazione di entrate ed uscite effettuando la sommatoria algebrica di tutte le operazioni gestionali che hanno comportato generazione o assorbimento di liquidità. Il numero ottenuto avrà un segno davanti che, soprattutto se negativo, pone implicitamente delle domande all'imprenditore. Dietro a un flusso di cassa con un meno davanti ci possono infatti essere molte ragioni da indagare tra cui un eccesso di investimenti o un calo delle vendite, come anche un ritardo nella riscossione dei crediti legato ad uno scarso potere contrattuale. Un'azienda in queste condizioni spesso deve ricorrere a fonti di finanziamento esterno, il cui costo può compromettere il risultato d'esercizio.

Se il calcolo dei flussi di cassa fornisce invece un risultato positivo, è la prova che l'impresa non solo riesce a far fronte agevolmente a tutti gli impegni di ordinaria amministrazione ma anche a investire sul proprio sviluppo e sulla propria crescita, seminando nuove opportunità di successo. È proprio per coglierle appieno che è essenziale quindi pianificare attentamente i propri flussi di cassa, per poter pensare al futuro e non vivere nel terrore di fallire ai primi segnali di dilazioni e ritardi nel pagamento delle fatture che, tra l'altro, l'emergenza sanitaria ha reso molto più frequenti. 


Come proteggere il proprio cash flow dagli imprevisti 
 

Monitorare il proprio flusso di cassa controllando che il segno sia sempre positivo oggi può non bastare, serve un approccio maggiormente proattivo per mettere la propria impresa in condizioni di sicurezza finanziaria. Ecco alcuni accorgimenti per non rischiare crisi di liquidità nemmeno in caso di imprevisti. 

  • Tracciamento delle dilazioni di pagamento concesse, programmandole per garantirsi flussi di incasso costanti e tenendo conto sempre di una certa percentuale di insoluti.
  • Strategia di risk management per prevenire possibili situazioni di pericolo per la liquidità, legati a contesto socio-politico, stagionalità o variabili di mercato.
  • Monitoraggio dei movimenti di magazzino per capire i prodotti più venduti e quelli che, restando in giacenza, immobilizzano il capitale operativo.
  • Capitale cuscinetto, per coprire i costi aziendali di un trimestre o di un semestre e avere così un certo margine di sicurezza contro rischi e imprevisti
  • Gestione anticipata nell'analisi dei cash flow attraverso software integrabili sia con i gestionali che con il remote banking che permettano di ottimizzare la gestione finanziaria contenendo gli oneri e riducendo al minimo il rischio di liquidità.


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