Semplificare i pagamenti all’estero armonizza le operazioni contabili e crea un’ambiente di tesoreria più efficace. Il software di DocFinance raggiunge esattamente questo obiettivo: permette di svolgere le operazioni bancarie in totale semplicità a prescindere dalla valuta con cui deve essere fatto il pagamento e dal Paese in cui ha sede la banca a cui è collegata l’impresa. I principali vantaggi sono due: economico e, soprattutto, logistico. In quest’ultimo caso, il software dedicato alla tesoreria arriva laddove i sistemi tradizionali non riescono: garantire un flusso digitale e affidabile. Sfruttare l’home banking del proprio conto corrente per i pagamenti all’estero permette di raggiungere il risultato, ma la procedura manuale è lenta ed espone il dipendente che sta effettuando l’operazione a rischi di errori nella trascrizione dei dati. DocFinance semplifica l’intero processo grazie a un flusso unico.
La situazione dei pagamenti all’estero è complicata per le imprese. Se in Italia, infatti, esiste un unico standard interbancario, così non è nel resto d’Europa. In poche parole, se le banche italiane parlano la stessa lingua, all’estero ognuna ha il suo dialetto e, quindi, è difficile farle comunicare secondo uno standard comune. La direttiva europea PSD2, in vigore da settembre 2019, ha creato un terreno comune affinché potessero nascere degli operatori di terze parti che permettano di collegare più agilmente le varie banche. Adottando DocFinance, le imprese riescono ad armonizzare questi canali di pagamento.
Grazie alle recenti partnership che DocFinance ha stretto con fintech del settore, le imprese che effettuano frequenti pagamenti all’estero possono contare su un cambio valuta più vantaggioso. Attualmente, il principale canale usato dalle aziende è quello della filiale bancaria: il processo del pagamento in una valuta diversa dall’euro è già automatizzato, ma l’azienda non può fare altro che sottostare al tasso di cambio fisso della banca a cui è collegata. Diversamente, effettuando i pagamenti in valuta su piattaforme dedicate ma integrate in un software di tesoreria, le aziende italiane possono spuntare condizioni migliori e un cambio che può essere rivalutato. Il vantaggio, quindi, è duplice: il sistema è digitale e, in più, l’imprenditore risparmia.
Sono molti i motivi per cui un’azienda italiana può avere bisogno di un conto corrente all’estero. Per esempio, è necessario un conto corrente locale per pagare le tasse in un altro Paese, ma è solo uno dei possibili scenari. Senza un software di tesoreria, per effettuare i pagamenti all’estero, le imprese devono ricorrere a un’operazione manuale e lenta: bisogna accedere all’home banking della banca estera e inserire i singoli dati per il pagamento (il nome del destinatario e il suo IBAN, per esempio). Un processo antiquato e che rischia di causare errori di trascrizione. Sfruttando DocFinance, l’intero processo viene digitalizzato e agevolato: i dati dei clienti e dei pagamenti sono già integrati nel sistema e non devono, quindi, essere inseriti manualmente. Il pagamento è più veloce e non c’è rischio di errore. In un’unica interfaccia, DocFinance collega tutti i conti correnti esteri dell’impresa.
Infine, usare DocFinance per i pagamenti all’estero assicura un flusso unico di lavoro anche sotto l’aspetto autorizzativo. Il software di tesoreria permette di avere un’unica piattaforma in cui le persone (chi autorizza il pagamento, come l’imprenditore, e chi poi effettivamente realizza il pagamento, come il dipendente contabile) possono svolgere il proprio ruolo facilmente e con gli strumenti più adatti. Ogni utente ha i suoi permessi. In questo modo, grazie a DocFinance i pagamenti all’estero vengono semplificati non soltanto sotto il profilo economico e operativo, ma anche sotto quello autorizzativo. Non bisogna dimenticare, infine, che sfruttare DocFinance permette di avere il controllo totale della tesoreria anche per le aziende del gruppo che risiedono all’estero. Le operazioni di riconciliazione automatica e di previsione dei flussi di cassa, per esempio, vengono generate da un unico cruscotto per tutte le aziende del gruppo.